Stai pregando, pregando e pregando per una grazia spirituale particolarmente importante e non succede nulla, ben che vada entri in confusione.
La confusione è un buon segno per me, non la sopporto, ho bisogno di chiarezza e la cerco, anche quella, nella preghiera. La grazia per la quale sto pregando è ricevere il dono dell’umiltà…il primo e più grande dono che possiamo avere e sul quale si basa la qualità di tutti gli altri, come l’amore, la carità, etc.
In quel tempo Gesù disse:
“Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo. Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero”. (Matt. 11, 25-30)
So bene come si comporta una persona umile, ma non è l’apparenza che mi interessa e che spesso si rivela come una falsa umiltà che stride con la verità del Vangelo che non è una costrizione all’apparire, ma la libertà dell’essere. Stamattina mi sono ricordata un episodio vissuto da mio marito e ho compreso la grandezza, non solo la sua, ma il significato e i frutti dell’umiltà.
Non eravamo ancora sposati quando lui è andato a Messa la domenica sera in una chiesa nel centro di Milano. Al momento della Comunione, lui si è inginocchiato per ricevere il Signore ma il sacerdote lo ha ignorato ma lui è rimasto fermo nella sua posizione. Al termine, il sacerdote è tornato all’altare, ha riposto il Santissimo nel tabernacolo, e Mimmo era ancora lì, inginocchiato. La Messa era terminata e ancora era lì. A questo punto il sacerdote è tornato al tabernacolo e ha dato la Comunione a mio marito.
Quando mi sono ricordata di quel episodio, ho capito di aver ricevuto la grazia di comprendere l’umiltà che finora era solo una vaga idea e di chiedere questo dono con maggior intensità, di desiderarlo con tutta me stessa. Solo chi è umile non teme nulla, ha un coraggio da leone, non ha nulla da perdere…perché nulla è suo.
Grande Mimmo! Avrei voluto essere lì…
Grazie, anche per l’immagine che hai scelto per il blog: il sole c’è sempre anche quando è nascosto o quasi… Gesù, il Sole, c’è sempre!
Smack!
Buona Quaresima, Angela!
Grazie, anche a te. A tutti.
Un abbraccio grande, ciao <3
Ciao, buona Quaresima, cara! <3
ho immaginato la scena, attraverso il tuo splendido ricordo… bellissima…
ciao, cara amica…
Mimmo era umile, saggio…mi manca tanto!!! Grazie, amico mio!
Ciao !!! leggendo mi è venuto in mente un episodio di alcun anni fa….mi spiego….A Loreto mi ero inginocchiata per prendere L’Ostia il sacerdote mi disse non farlo mai più, sono rimasta malissimo…e non comprese il suo dire……già succede anche questo ahimè….
Bellissima testimonianza come è vero che l’umiltà è un dono immenso …..Buona quaresima un abbraccio a te e a tutti…
Anche a te una buona Santa Quaresima, Marie Rose!
Grazie ti voglio chiedere una cosa che ho letto fino adesso e non mi ricordo il titolo ma una cosa è che si parla della vita , non mi ricordo se era uman vitas che l’aveva scritto Giovanni Paolo secondo nei anni 95 se non mi sbaglio…..l’ho letto nei vostri blog…..mi fai sapere se hai un momento, ti ringrazio e buona domenica….
L’ho trovato è Esortazione Evangeliun vtae…..