Poesia a Maria – dedicata alla mia mamma

Poesia a Maria

Dormi accanto a me come un sogno che mi tiene per mano. Sei come il lume che alimenta la fiamma che fa luce alle mie notti, senza più paura. Mi tocchi con le tue preghiere che allontanano il mio passato più triste e quando chiudo gli occhi, il tuo amore diventa il mio e ti ascolto mentre il sonno mi abbraccia, e mi porta con se. Buonanotte… raggio di luce che fa specchio alla mia valle e a quel colle che ha fatto per me il ritrovo dei momenti più veri.

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Per te, carissima mamma, questo mazzo di Maiglöckchen che ti donavo ogni anno per la festa della mamma!
Per te, cara, che alla sera mi facevi compagnia, ti sedevi sul mio letto e insieme pregavamo.
Per te, mamma, che ormai hai visto tutto, hai compreso tutto.
L’amarezza tua profonda che ci ha fatto allontanare l’un l’altra per la mia scelta di diventare cattolica, non esiste più – ora sai!
Non c’è più l’incomprensione, hai guardato il Volto della misericordia e finalmente non soffri più.
Per te, cara, questo dono, e ti chiedo di proteggermi dal cielo, so che sei li perché tutte le tue scelte erano oneste e sincere. La mano di Dio in te era visibile.
Guidami, in questo momento così difficile per me, insieme alla Madre di tutte le madri. Ti abbraccio nel mio cuore e ti voglio un bene immenso. A prima o poi!

Categorie: Karinate | Tag: , , , | 10 commenti

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10 pensieri su “Poesia a Maria – dedicata alla mia mamma

  1. 61Angeloextralarge

    ormai hai visto tutto, hai compreso tutto: molto vero. Grazie Karin!

  2. maria noproblem

    ma Karin, questa bella poesia l’hai scritta tu?
    Posso “rubartela”. . . ?

  3. 61Angeloextralarge

    Karin: abbiamo in comune anche la passione per i mughetti! ;-)

  4. 61Angeloextralarge

    Un Angelo scappò dal Paradiso per trascorrere la giornata vagando sulla Terra. Al tramonto decise di portarsi via dei ricordi di quella visita. In un giardino c’erano delle rose: colse le più belle e compose un mazzo da portare in Paradiso. Un po’ più in là un bambino sorrideva alla madre. Poiché il sorriso era molto più bello del mazzo di rose, prese anche quello. Stava per ripartire quando vide la mamma che guardava con amore il suo piccolo nella culla. L’amore fluiva come un fiume in piena e l’Angelo disse a se stesso: “L’amore di quella mamma è la cosa più bella che c’è sulla Terra, perciò prenderò anche quello”.
    Volò verso il Cielo, ma prima di passare i cancelli perlacei, decise di esaminare i ricordi per vedere come si erano conservati durante il viaggio. I fiori erano appassiti, il sorriso del bambino era svanito, ma l’amore della mamma era ancora là in tutto il suo calore e la sua bellezza. Scartò i fior appassiti e il sorriso svanito, chiamò intorno a se tutti gli ospiti del Cielo disse: “Ecco l’unica cosa che ho trovato sulla terra e che ha mantenuto la sua bellezza nel viaggio per il Paradiso: L’amore di una mamma”.

  5. Racconti del tuo grande salto. Complimenti.
    Noi non abbiamo sperimentato di quel passaggio, perchè respiriamo di quell’aria già da appena venuti al mondo. La mia infanzia è stata come una di quelle raccontate nell’Albero degli zoccoli: nelle sere invernali ci si riuniva nelle stalle per godere del tepore emanato dalle mucche, e poi si recitava il rosario. Maggio era il mese della Madonna, e il padrone della cascina ci metteva a disposizione un suo salone per la recita del rosario, e il salone si riempiva all’inverosimile. Ricordi un pò annebbiati, perchè ero davvero piccolo.

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